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“A 40 anni non riesco più a camminare e anche lavorare è diventato impossibile” Il caso clinico di Francesca
Un infortunio accidentale con severa compromissione di entrambi i piedi, tre mesi di dolore, un’iniziale diagnosi sbagliata e tanta frustrazione: abbiamo conosciuto così Francesca, a tre mesi dal trauma al comparto piede-caviglia che l’aveva ormai resa invalida nello svolgimento delle attività di vita quotidiana (anche svolgere la sua mansione lavorativa era impossibile).
Francesca ha scelto di affidarsi al Dott. Roberto Mantia e alla sua equipe medica per fare subito chiarezza sulla diagnosi: esiti di distorsione tibio-tarsica sinistra con area di bone bruise post traumatica all’astragalo; lesione incompleta del LPA a e del LPC, sinovite reattiva con edema peri malleolare e pregresso linfedema da stasi.
Da una diagnosi corretta e precisa segue sempre un progetto riabilitativo personalizzato
Infatti, in accordo con la prescrizione medica, il percorso terapeutico è stato costruito ad hoc su Francesca che inizialmente è stata sottoposta a sedute di terapie fisiche e terapia manuale: laser terapia ad alta potenza, crio-magnetoterapia, limfatherapy e massaggio linfodrenante con l’obiettivo di ridurre la sofferenza sull’astragalo, favorire la cicatrizzazione legamentosa, ridurre l’infiammazione quindi l’edema, non solo peri-malleolare, ma agendo su tutto l’arto inferiore in cui la pregressa stasi linfatica era tale da impedire l’escursione articolare della caviglia e del piede sinistro (con particolare limitazione della flessione plantare e dorsale, dell’inversione e dell’eversione).
Già dopo la prima settimana la paziente ha iniziato ad avvertire i primi miglioramenti, confermati dalla costante valutazione funzionale del terapista. Sono stati pertanto aggiunti elementi riabilitativi in maniera graduale e in accordo con l’equipe medica, tra cui terapia manuale per lavorare passivamente sul recupero del ROM, rieducazione funzionale e training deambulatorio per favorire l’attivazione della pompa muscolare a carico dei polpacci contribuendo al ritorno venoso e alla riduzione della stasi linfatica.
Il valore aggiunto del percorso terapeutico è stato l’idrochinesiterapia che ha velocizzato ulteriormente il recupero funzionale e una definitiva regressione della componente dolorosa!
Francesca, in piena fiducia, è tornata a sperare nel ritorno alla sua ‘normalità’. Ben presto, infatti, è stata dimessa.
Francesca è tornata alla sua quotidianità, motivata a star bene e a prendersi cura di se stessa.
Cosa fare quando subisci un trauma?
- EVITA L’APPROCCIO FAI DA TE che fa perdere tempo, cronicizza il problema e di conseguenza influenza negativamente la propria quotidianità (NON FARE COME FRANCESCA!)
- AFFIDATI A PROFESSIONISTI QUALIFICATI una diagnosi corretta è il primo passo per una veloce guarigione
PRIMA ANCORA DI SOTTOPORTI AD ESAMI STRUMENTALI (RADIOGRAFIA, RISONANZA, ETC.) CHIEDI IL CONSULTO DELL’ORTOPEDICO O FISIATRA , dopo la visita sarà lo specialista a richiedere, se necessario, l’esame più opportuno!